Eleonora Tagliabue sarà una delle giovani protagoniste del Campionato Nazionale Assoluto 2019 che si terrà a Torino il 01 e il 02 giugno.
Eleonora Tagliabue è nata a Monza l’11 settembre 2004. Ha iniziato a praticare ginnastica ritmica presso la società Muggiò ‘75 all’età di 8 anni. Attualmente gareggia con i colori della società San Giorgio ‘79 Desio, allenata da Elena Aliprandi, Chiara Marelli, Camilla Patriarca, Donatella Paleari e le coreografe Francesca Frassinelli ed Elena Martinelli.
Intervista ad Eleonora Tagliabue, San Giorgio Desio 79
Ciao Eleonora. Come, dove e quando ti sei avvicinata a questo sport?
Ciao a tutti e grazie per questa intervista. Mi sono avvicinata a questo sport dopo qualche anno di danza classica. Poi con un’amica delle elementari ho deciso di provare la Ritmica presso la società Muggiò ’75 gestita da Gioia Rinaldi e la mia insegnate era Federica Fontolan ed è stato amore a prima vista per questo sport. Mi divertivo tantissimo e mi piaceva; ho ottenuto qualche piccolo risultato nelle prime garette a cui ho partecipato e ho subito capito che le competizioni e la loro adrenalina mi piacevano tanto.
Credi che in Italia la ginnastica ritmica abbia raggiunto la visibilità che si merita?
Si assolutamente. Ci sono tantissimi sport in Italia e tutti meno considerati del calcio… ma grazie ai bellissimi risultati delle Farfalle, di Alexandra e Milena quest’anno la ritmica ha conquistato tante pagine dei quotidiani sportivi e di spazi in tv. Proprio in televisione si vede bene, grazie anche agli sforzi della nostra Federazione con il canale Volare, dove possiamo seguire tutti i più importanti appuntamenti nazionali.
Poco tempo fa abbiamo anche visto l’evento al Teatro La Fenice, in occasione della festa dei 150 anni della Federazione Ginnastica Italiana trasmesso in diretta sulla Rai, uno spettacolo meraviglioso, come anche le finali della World Cup di Pesaro su La7. Non da meno l’ultimo spot pubblicitario con le Farfalle che passa spesso su diversi canali. Si può sempre migliorare, ma direi che rispetto a tanti altri sport non siamo messi male, anzi.
C’è una ginnasta in particolare alla quale ti ispiri?
Sono due nel mio cuore: Ganna Rizatdinova e Veronica Bertolini.
La prima rappresenta per me un mito da raggiungere, mi è sempre piaciuta sotto tutti i punti di vista e quando ha fatto la serie A con la San Giorgio ’79 e abbiamo vinto il titolo, ho avuto la fortuna in quella stagione di essere riserva e di andare a tutte le gare con lei e sentire la sua “energia”. Quando è stata a casa nostra mi ha spiegato alcune cose che ancora oggi sono un ‘mantra’ per me ogni sera quando vado a letto.
Veronica mi permetto di definirla un’amica. Prima era un mito che guardavo da bordo pedana, poi una ginnasta che ho visto per tanti anni allenarsi in palestra accanto a me e questo non ha prezzo. Tante cose le ho imparate guardandola e osservandola in allenamento e in gara, soprattutto la sua grinta, la sua potenza e la sua capacità di combattere mi sono sempre piaciute. Quando la vedo ancora oggi il suo abbraccio mi piace… è come una di noi che sento sempre vicina. La sua amicizia e il suo affetto mi onorano: è la migliore di tutte a livello nazionale, secondo me nessuna come lei oggi… ma vedremo!
Spesso si vedono atlete compiere particolari rituali prima di entrare in pedana. Tu ne hai qualcuno? Hai un portafortuna?
Ho cambiato diversi rituali in questi anni prima di entrare in pedana (forse copiandoli da altre ginnaste), ma al momento non ne ho uno in particolare, anzi a dire la verità uno c’è, ma è un segreto.
Prima di entrare in pedana cerco soprattutto la giusta concentrazione e a volte mi isolo da tutto e da tutti, ma spesso questo non è facile.
Raccontaci una giornata tipo di un allenamento pre-assoluto
Direi che c’è poco da dire… mi alzo alle 6:30 vado in palestra a Desio (presso il PalabancoDesio) e ci resto fino alle 17:30, se non ci sono allenamenti particolari per cui finiamo anche più tardi. Poi vado a casa, studio fino a prima di cena e poi a letto. Cerco di vedere qualche film, ma mi addormento quasi sempre dopo poco dall’inizio.
Sono convinta che il nostro stile di vita “da ginnaste” sia molto intenso ma sia l’unico modo per raggiungere certi risultati. A volte le amiche fuori dalla palestra e i nonni non capiscono e criticano un po’ questa scelta, ma a me piace e quindi vado avanti.
Come passi il tuo tempo libero?
Tempo libero? Cos’è? Ho cercato sul vocabolario queste parole… TEMPO LIBERO … non le ho trovate, credo che qualcuno le abbia cancellate in modo che io non le vedessi 😉
Praticamente non ne ho: durante la settimana dal lunedì al sabato siamo in palestra e spesso alla domenica ci sono altri allenamenti o gare o esibizioni (soprattutto quando si è sotto gare importanti), alla sera sono stanca e le poche domeniche libere le passo con la famiglia (forse studio o dormo).
So che è così e che non c’è alternativa… anche le vacanze sono poche durante l’anno e le passo con amiche della ritmica con cui ho legato di più o con le mie sorelle.
C’è una persona particolare che vorresti ringraziare per il sostegno e l’aiuto che ti dà in questo momento?
Una persona sola è difficile da indicare, forse mia mamma. E’ lei che mi sostiene più di tutti, che (nonostante gli impegni di lavoro) mi accompagna e mi viene a prendere sempre facendo tanti chilometri e stando sempre dietro alle mie necessità, che comprendono: fisioterapie, cure, visite, andare a Milano a scuola quando programmo le interrogazioni/lezioni e tanto altro, mi segue nel percorso scolastico e mi organizza tutto, mi prepara da mangiare, mi cuce gli scudetti sui body e rimette gli swarovski e sono certa che è la mia prima tifosa da sempre.
Poi il resto della mia famiglia, che mi supporta e a volte “sopporta” nell’attività, che costringe tutti a vivere con i miei ritmi, compreso il mio gatto Romeo… e so che anche economicamente non è facile stare dietro a tutte le richieste: body, cure, trasferte, stage e tutto quello che comporta avere una figlia agonista. Oltretutto in famiglia non sono l’unica sportiva, visto che anche mia sorella Matilde è campionessa di Judo e anche lei ha ritmi molto intensi, ma in questo mamma e papà si sono divisi i compiti. E mi sento di mandare un bacio alla mia sorellina Valentina che è in mezzo a questa confusione.
Per la parte agonistica un solo grande grazie a Elena Aliprandi, perché sono certissima che senza di lei non sarei dove sono oggi e il mio futuro posso solo vederlo al suo fianco. Ho ancora tanto da imparare e con lei so che andrò lontana, anche se non sempre è tutto facile, anzi.
Concludo ringraziando la mia società San Giorgio ’79, Davide Mariani (osteopata), Luca Baccini (fisioterapista), Andrea Savini (nutrizionista) e tutti quelli che mi tifano dagli spalti… sentire il tuo nome è un’emozione indescrivibile e questo è una situazione dello sport che mi piace fin da sempre.